La nostra storia

La Ferrovia Val d'Orcia: Viaggi nel Passato tra i Paesaggi Toscani

La linea ferroviaria Asciano Monte Antico-Grosseto, lunga 129 km, completata nel 1872, attraversa terre di particolare valore naturalistico e paesaggistico, dalle Crete Senesi alla Val d’Orcia per arrivare fino in Maremma, collegando tutti i borghi di questi meravigliosi territori.

L'Origine della Ferrovia e il Declino del Tratto Asciano-Monte Antico

Era fondamentale e di vitale importanza per il trasporto di merci e di persone. La nascita del Treno Natura è strettamente collegata al declino del tratto ferroviario Asciano-Monte Antico, di 51 km: nei primi anni ‘90 il traffico della linea si era ridotto a causa della poca antropizzazione del territorio e dell’assenza di traffico merci, ormai tutto orientato al trasporto su gomma. Risale al 1991 il primo tentativo di istituire un treno turistico, denominato Treno Natura, che però fu abbandonato dopo poco tempo.

La Chiusura della Ferrovia e la Rinascita con il Treno Natura

Il 27 settembre 1994 le Ferrovie dello Stato (FS) chiusero al servizio viaggiatori la ferrovia Asciano-Monte Antico. La linea evitò il destino riservato ad altre linee chiuse nello stesso periodo, grazie alle proteste degli enti locali: l’armamento fu preservato e la linea fu destinata a treni charter gestiti da agenzie turistiche. Anche questo tentativo non ebbe successo, tuttavia sul finire dello stesso anno, le FS incaricarono un’associazione, con precedente esperienza sulla Ferrovia del Basso Sebino, di sperimentare un’analoga attività sulla Asciano-Monte Antico. Fu costituita una nuova associazione, denominata FVO – Ferrovia Val d’Orcia, che ripristinò il progetto del Treno Natura, grazie anche al sostegno di Stefano Maggi, ricercatore dell’Università di Siena e di Giancarlo Palazzi Capo Gestione Superiore delle Ferrovie dello Stato all’Ufficio Accoglienza di Siena.

La Bellezza del Percorso e il Ruolo della Ferrovia Val d'Orcia Oggi

Attraversando la zona delle Crete Senesi e la vallata del fiume Orcia ai piedi del Monte Amiata, la linea si trova infatti in un territorio di particolare valore ambientale e paesaggistico, dove tra l’altro si produce un vino pregiato, il famoso Brunello di Montalcino e dove è stato istituito il Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia, oggi riconosciuto anche dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Oggi l’Associazione collabora con il Tour operator, titolare della concessione, nella parte organizzativa delle varie giornate nelle quali si svolgono i viaggi del Treno Natura e si occupa dell’assistenza ai viaggiatori, della valorizzazione delle attrattive esistenti lungo la linea e della distribuzione di gadget a tema, dimostrando come sia possibile, con forme innovative di gestione, il riutilizzo delle ferrovie secondarie, che percorrono zone rimaste estranee a fenomeni di urbanizzazione e industrializzazione, rivestendo per questo un fondamentale ruolo naturalistico.

Con l’iniziativa si conserva un importante patrimonio di “archeologia industriale”. Al fine di sottolineare il valore anche storico della “Ferrovia Turistica”, il servizio viene svolto con locomotive a vapore e carrozze “centoporte”, oppure con littorine d’epoca. Le escursioni con il Treno Natura durano una intera giornata e partono e arrivano alla stazione di Siena dove sono possibili le coincidenze con i treni regionali di Trenitalia. Ciascun treno percorre l’anello ferroviario Siena – Monte Antico – Asciano – Siena.

In ogni escursione il treno si ferma in una stazione diversa della ferrovia Asciano – Monte Antico dove i viaggiatori possono scendere visitare il paese e quelli limitrofi. Spesso sono organizzati pranzi e mercatini dove si possono gustare e comprare i prodotti tipici della zona.

Con l’iniziativa è possibile visitare i musei aderenti al circuito Musei Senesi dove si possono vedere numerosi reperti archeologici, opere d’arte e strumenti della vita contadina.

È inoltre possibile abbinare il treno con la bici ed il trekking: da ogni stazione si dipartono numerosi sentieri e piste ciclabili ben segnalate. Gli itinerari sono tanti, inconsueti e tutti irresistibili per la bellezza dei territori attraversati: certi paesaggi non si possono vedere se non dal treno. In alcuni punti non ci sono strade e la ferrovia passa in mezzo a colture e greggi, attraversando audaci viadotti e gallerie, superando colline, costeggiando corsi d’acqua: il tempo sembra essersi davvero fermato guardando la nuvola di vapore che ci accompagna per tutto il viaggio. Finalmente si scende in romantiche stazioni per incamminarsi in sentieri, raggiungere pievi, borghi e castelli, fattorie per una degustazione, e partecipare a sagre e feste paesane.